LaRecherche.it
Scrivi un commento
al testo di Davide Stocovaz
|
|||
Cara nonna, spero che queste povere, misere parole possano accompagnarti nel lungo sonno. L’anima, di tutti noi, adesso duole nel darti un ultimo addio.
Tu, che mi hai visto camminare, crescere leggere e scrivere. Chissà se, adesso, potrai restare la mia accanita lettrice di sempre, fonte d’ispirazione e grande sostenitrice.
I giochi che facevamo assieme, i felici momenti trascorsi, ritornano a galla nella mente e voglio custodirli nello scrigno del mio cuore.
Se puoi, vienimi a trovare la notte, in quella fase che precede il sogno, per dirmi che c’è speranza, che c’è ancora qualcosa oltre il quotidiano vivere e vedere.
Vieni a dirmi che le mie parole scritte si vedono anche lì, dove sei adesso. Dimmi che il cuore si accende ancora; che puoi sentirci e guidarci lungo il nostro percorso, verso il nostro destino.
Dimmi che niente finisce così, in un nulla senza senso. Dimmi che sbaglio di molto, se solo lo penso.
E, intanto, qui vieni a mancare. E le parole vibrano sulla carta, bruciano e logorano la mia anima; faticano a uscire.
No, non ti potrò mai dimenticare. E un ultimo pensiero mi balena nella mente: che il Cielo ti possa benedire. |
|